La prima Biagio
L´interesse e la passione per il calcio nacquero a Chiaravalle agli albori del secolo. Nacquero anche due piccole società, l´Olimpia e l´Indipendente. Nell´anno 1922, in un clima politico-sociale alquanto turbolento, un gruppo di appassionati, raccogliendo in parte elementi delle due piccole società sportive preesistenti, da poco disciolte, fondò la “Polisportiva Biagio Nazzaro”. Alcuni dei primi dirigenti di quella che diventò poi semplicemente la Biagio, erano giovani reduci dal conflitto mondiale ed avevano assimilato la passione per il calcio dal contatto con i commilitoni del nord. Il “football”, infatti, stava in quegli anni diffondendosi a macchia d´olio nella penisola, raccogliendo l´eredità del pallone col bracciale, disciplina che nel secolo precedente aveva avuto, soprattutto nelle Marche, una consistente popolarità.
Furono quasi certamente i dirigenti Donati e Campana, appassionati di motori (esisteva allora a Chiaravalle, che contava circa 2.000 ab., un Moto Club), coloro che pensarono di battezzare la neonata società con il nome di Biagio Nazzaro, in memoria di un campione motociclista ed automobilista da poco scomparso. Nel 1924 la Società prese il nome di “Sporting Club Biagio Nazzaro” e, nei primi anni di vita, non svolse attività di tipo ufficiale, cimentandosi di tanto in tanto in partite con società viciniore. Si giocava su un campo sportivo ricavato da un terreno agricolo sito nella zona detta “montagnola”, sulla sponda destra del fiume Esino, messo a disposizione dai fratelli Picchio, con un vecchio vagone merci a ridosso del tiro a segno che veniva utilizzato come spogliatoio di fortuna, sprovvisto dei più elementari servizi igienici. Le poche foto d´epoca non si discostano da tutte le altre ritraenti atleti muniti di “mutandoni” e fazzoletti legati alla fronte. In questi primi anni Venti la lingua del calcio era rigorosamente inglese: al di là del frasario ancora oggi consueto (dribbling, off-side, penalty), vennero “inglesizzati” anche i termini indicanti il portiere (goalkeeper), il centromediano (centre-half), la mezzala (half), l´arbitro (referee) e l´allenatore (trainer). A proposito di quest´ultimo, i primi della Biagio furono Omero Campana, Vitaliano Maraschi e Renato Chiesa.
Nonostante l´improvvisazione, la Biagio Nazzaro ebbe momenti di buona gloria sportiva, tanto che verso gli anni 1923-1925 quattro suoi elementi vennero tesserati dalla Jesina. Furono proprio i “leoncelli” i primi irriducibili avversari del team chiaravallese che aveva nel frattempo adottato i colori rossoblù, probabilmente in omaggio al Genoa e al Bologna, due “grandi” del calcio nazionale. Altre sfide degne di menzione furono quelle contro la Falconarese, la Vigor Senigallia, l´Osimana, i “grifoni” del Perugia e l´Helvia Recina di Macerata. Ben presto il campo sportivo, costruito in prima persona dai giocatori, divenne inagibile e la squadra si trasferì nel terreno dell´Agenzia Tabacchi, soluzione di ripiego e non certo ottimale, soprattutto per le molteplici difficoltà burocratiche necessarie per ottenere gli adeguati permessi. Le poche notizie disponibili relative agli anni Trenta parlano di “scioglimento d´ufficio” della Biagio Nazzaro, che dovette giocoforza cedere il posto a formazioni dopolavoristiche e giovanili del PNF il quale, sulla falsariga di quel che stava avvenendo in altri paesi, stava utilizzando lo sport (e soprattutto il calcio) come strumento di propaganda del regime. I più meritevoli atleti chiaravallesi furono così costretti ad accasarsi altrove. Tra questi il “leggendario” Carlo Bini, goleador di razza e di classe, che contribuirà ai successi della “Grande Biagio” nell´immediato dopoguerra. Risulta inoltre la partecipazione nel 42/43 ad un girone di Prima Divisione con Fabriano, Urbino, Fano II, Pesaro II e Aviosportiva (squadra composta da avieri di tutta Italia di stanza a Jesi). Ci sono pervenuti anche due risultati di quel campionato: 29/11/42, a Jesi, Aviosportiva-Chiaravalle 0-0 e 10/1/43, a Chiaravalle, Chiaravalle-Aviosportiva 0-3.
Tratto dal libro:
BIAGIO NAZZARO CHIARAVALLE
Una squadra, una città