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BIAGIO-JESINA È UN DERBY DAI MILLE SIGNIFICATI

di ANDREA ROSSI

CHIARAVALLE «Die Scham ist gelöscht» era una scritta che, nella Berlino divisa, appariva nella parte occidentale del muro. Ricordava, come specifica “Il libro Garzanti della geografia” nella sua edizione del 1978, gelosamente conservata, i cittadini tedeschi orientali uccisi dalle Grenztruppen della DDR mentre cercavano di passare a ovest. In lingua italiana, la traduzione suona più o meno come “La vergogna sia cancellata”. Prendiamo a prestito la frase, espunta da ogni riferimento tragico, per presentare il confronto che oppone la Biagio alla Jesina. Deve essere cancellata (almeno in parte, perché del tutto è impossibile) la vergogna della gara di andata, chiusa con l’umiliazione più pesante della nostra storia. Soprattutto perché quella contro i nostri vicini sarà – ma che lo scriviamo a fare? – l’ennesima partita da giocare con il coltello tra i denti, perché la precaria situazione di classifica null’altro impone. Considerando la caratura dell’avversario, gli obiettivi per cui lotta e la nostra rosa risicata (Carbonari, Gregorini e Rossini squalificati, Pierandrei infortunato, panchina occupata da tutti “under” a eccezione del portiere Marziani) si potrebbe logicamente concludere che anche domenica sarà molto dura. Vada come vada, quel che vogliamo vedere è una squadra in grado di uscire dal campo a testa alta e non quella compassata che spesso ha contribuito a guastarci il fegato. Ricordiamo solamente che non siamo ancora retrocessi e che è doveroso giocarci tutte le carte fino in fondo. Non occorre aggiungere altro.

Per dirigere una partita importante ci vuole un arbitro importante: l’AIA ha designato tal Daniele Orazietti della sezione di Nichelino. Per onorare il lungo viaggio fino a Chiaravalle, gli auguriamo di essere all’altezza. Sarà lui, alle 16 di domenica, a dare il fischio di inizio mentre ai lati del campo, bandierina in mano, vigileranno gli assistenti Nicolò Bruscantini della sezione di Macerata e Daniele Cordella della sezione di Pesaro.

Forza ragazzi!

L’esultanza della Jesina dopo il 7-0 dell’andata

Biagio-Jesina amarcord

18 febbraio 1979, 23^ giornata dell’ultimo campionato regionale di Promozione a girone unico. La Jesina capolista deve guardarsi dall’attacco del temibile Montemarciano di Vignoli, che la tallona a una lunghezza e che è impegnato a Porto S. Giorgio, nel vecchio campo di via Marsala. Al Comunale la cornice di pubblico è straordinaria, di quelle che i bambini di oggi non potranno mai vedere con i loro occhi. Le gradinate brulicano di persone e non passa uno spillo. La Jesina, sospinta dal consueto tifo passionale, gioca per vincere, ma fin dai primi minuti si capisce che per i leoncelli sarà dura uscire indenni da Chiaravalle. Al 32’ Ventura firma il vantaggio biagiotto. Lo stesso baffuto centravanti anconetano raddoppia su rigore al 12’ della ripresa. Gli spettatori di fede jesina si aggrappano alla radiolina per cercare sollievo. A Porto S. Giorgio succede l’incredibile: sull’1-0 per i padroni di casa, il Montemarciano fruisce di due rigori nel giro di due soli giri di lancette. I biancazzurri realizzano il primo, ma sbagliano il secondo: si resta in parità. Il contraccolpo psicologico per l’occasione sfumata frastorna però lo squadrone allenato da Marcello Neri. Nella ripresa la Sangiorgese dilaga e finisce per vincere 4-1. La Jesina accorcia a Chiaravalle con Vagnini a un quarto d’ora alla fine, ma non la raddrizza. La Biagio vince con merito e i leoncelli, seppur sconfitti, conservano il primato che riusciranno a mantenere fino alla fine, planando in Serie D.

Questa fu la formazione rossoblù schierata dall’allenatore Marino Recchi, che annoverava ben sei chiaravallesi: Manfredi, Santinelli, Bartolini, Bastianelli, Pigliapoco, Juso, Barucca, Stronati, Ventura, Sbarbati, Porcarelli.

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