di ANDREA ROSSI
CHIARAVALLE Con molti dubbi e nessuna certezza circa il regolare svolgimento, le Marche del pallone si rimettono in moto. Inizia l’Eccellenza, per gli altri tornei, sminuiti nei format, bisognerà attendere ancora quattro settimane. Il fatto che dopo sette mesi (esattamente dalla nostra vittoria al “Gabbanelli” di Castelfidardo) un pallone torni a rotolare nelle nostre latitudini è di per sé cosa positiva. Bisognerà poi capire di quale pallone si stia parlando, perché una partita senza prossimità fisica ed emotiva al di là del rettangolo verde, senza voci, senza cori, senza imprecazioni, senza applausi, senza esortazioni, senza tutto ciò che di fragoroso e caloroso sanno trasmettere tribune e gradinate è un contenitore vuoto come il nostro attuale stato d’animo.
L’emergenza sanitaria, purtroppo, non ci consente la replicazione costante di quest’esperienza, di cui siamo orgogliosamente “habitué”. Prendiamone atto e confidiamo in tempi migliori, ché di danni il Covid ne ha già fatti abbastanza.
Or dunque, si gioca. Ritroviamo l’Eccellenza, ovvero ciò che è nostro, lasciandoci alle spalle l’incubo della Promozione. In questa gara inaugurale, in cui il segno “1” manca ormai da sei anni (2-1 alla Vigor Senigallia nella “prima” della stagione ’14-15), ritroviamo anche un nostro vecchio compagno di viaggio, quell’Atletico Gallo che proverà subito ad alzare la voce, essendo accreditato come una delle pretendenti a un posto in Paradiso. Terza fino a febbraio, prima della sospensione, la squadra allenata da Mariotti ha mantenuto l’ossatura dello scorso campionato, con opportuni innesti atti a incrementarne la qualità. Del resto, una rosa che si avvale di gente come Bartolini, Ridolfi, Calvaresi, Nobili, Rizzato, solo per citarne alcuni, la dice lunga sul potenziale dei fogliensi.
Partita dunque difficilissima, come evidenziato anche da mister Malavenda, che però rassicura i tifosi, i quali non potranno sostenere la squadra in questo debutto: la Biagio darà l’anima per dimostrarsi all’altezza dell’avversario e del campionato.
Fischio d’inizio domenica alle ore 15.30, a porte chiuse. L’arbitro designato è Abdelali Sabbouh della sezione di Fermo (due vittorie e un pareggio nelle tre direzioni precedenti), assistito da Stefano Allievi della sezione di S. Benedetto del Tronto e Giacomo Caporaletti della sezione di Macerata.
Forza ragazzi!
“Amarcord” Biagio – Gallo
Per questa sezione “amarcord” scegliamo due precedenti confronti che hanno fatto molto discutere. Il primo è molto lontano nel tempo: 1° maggio 1966, si gioca l’ultimo turno degli spareggi regionali di Seconda Categoria, valevoli per l’accesso alla Prima, che all’epoca era il massimo torneo regionale. A Gallo di Petriano la Biagio di Argo Campana cerca l’impresa, dopo il 2-2 casalingo. Finisce invece 1-1, non c’è ancora la regola dei gol segnati in trasferta, che avrebbe comunque premiato i padroni di casa, e si decide tutto con i tiri di rigore. E qui viene il bello. La Biagio vorrebbe tirare seguendo l’alternanza ma l’arbitro, stando a quel che riferiscono le cronache, si incaponisce e ordina di batterli tutti e cinque consecutivamente. In campo volano scintille, il pubblico ulula e i nostri vanno molli sul dischetto: calciano nell’ordine Micheletti, Martarelli, Marinelli, Bruschi e Longhi e per tutti è cilecca (se non è un record, poco ci manca…)! Il portiere Lombardi non fa il miracolo, perché il Gallo infila la porta per tre volte nei successivi cinque tiri e vola in Prima Categoria. Per la Biagio il festeggiamento sarà postumo e avverrà tramite ripescaggio.
Il secondo è molto più recente e ci proietta alla sfortunata stagione 2018-19, iniziata male e finita peggio. I rossoblù affidati a Franco Gianangeli affrontano l’Atletico Gallo alla ventottesima giornata: bisogna solo vincere per sperare di agguantare la salvezza diretta e dare il massimo nelle rimanenti cinque partite. Cavaliere va in rete al 41’, la squadra si compatta per difendere il risultato, ma a nove minuti dalla fine Muratori si infila nella difesa rossoblù e calibra il pallonetto, il pallone tocca la traversa e rimbalza in campo, prima di essere allontanato da Santoni, in disperato ripiegamento. L’assistente sotto la tribuna, perfettamente allineato con l’azione, non muove un muscolo ma l’arbitro Castelli, peggio posizionato del suo collaboratore, non sente ragioni e convalida la rete. Non possiamo parlare in alcun modo di episodio determinante, ma è un fatto che quei due punti persi ebbero il loro peso nella retrocessione.