di ANDREA ROSSI
CHIARAVALLE Mister Davide Sartini, la sua squadra poteva vincere, ma poteva anche perdere, possiamo dire che il pareggio è il risultato giusto?
“Sì, però è anche vero che abbiamo fallito le nostre occasioni nei momenti cruciali del match, all’inizio dei due tempi, quando la partita poteva cambiare e incanalarsi su altri binari, quindi il nostro rammarico è maggiore. La Biagio, in ogni caso, è una signora squadra, che ha saputo metterci in difficoltà”.
Ancora un pareggio per voi, il terzo di fila…
“Abbiamo affrontato nelle prime due giornate due grandi squadre e in definitiva c’è rammarico perché in almeno una di queste tre partite avremmo meritato più di un punto, pur essendo state tutte molto combattute. Vedo un campionato molto difficile per noi, così come per le altre squadre. È un torneo molto equilibrato, noi contiamo fin dalla prossima partita di trovare quel “centesimo” in più che finora ci è mancato per vincere. Giocheremo ogni partita alla morte, come se fosse l’ultima e come in definitiva abbiamo fatto anche oggi. Peccato per l’errore di Fraternali e bravo Tomba a neutralizzare la conclusione di Cusimano”.
Davide Sartini, mister dell’Urbania
Giammarco Malavenda, muoviamo la classifica ma non vinciamo. Cosa ci è mancato?
“Ci è mancato il gol. Oggi, rispetto a Grottammare, l’atteggiamento della squadra è stato quello giusto. Siamo stati più compatti e anche se gli avversari ci hanno messo in difficoltà meritavamo qualcosa di più, pur non giocando un calcio bellissimo a livello estetico”.
Abbiamo però concesso troppo, Fraternali è arrivato davanti a Tomba senza trovare ostacoli…
“È chiaro che dobbiamo ancora migliorare sotto diversi aspetti ma, come ripeto, mi sento soddisfatto della prova complessiva dei miei giocatori.”
Per Giovagnoli una tiratina d’orecchie…
“Si è fatto prendere un attimo dal nervosismo, dobbiamo stare più attenti a queste cose, perché le partite si giocano anche a livello caratteriale. Peccato, perché avrà quanto meno una giornata di squalifica ed è una pedina molto importante del nostro scacchiere, ma in qualche modo sopperiremo”.