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LA BIAGIO RICEVE LA SANGIUSTESE PER INVERTIRE LA TENDENZA

di ANDREA ROSSI

CHIARAVALLE Che Biagio vedremo contro la Sangiustese? Quella lacunosa, ma comunque orgogliosa e reattiva come contro l’Atletico Gallo o quella dimessa, senza idee e senza mordente, che a Villa San Filippo ha replicato la figuraccia di Porto d’Ascoli? O ancora: quella vincente contro il Marina e​ che, sia pure sconfitta, si è battuta con onore di fronte alla Vigor Senigallia, mettendola alle corde in entrambe le occasioni, o quella presa a pesci in faccia a Jesi? Eppure, al di là del cambio del manico, i giocatori sono rimasti quasi sempre gli stessi da settembre a oggi, ma questo gruppo non ha mai avuto un briciolo di continuità, né ha mai dato l’impressione di aver trovato, una volte per tutte, il giusto assetto. Non ci nascondiamo certo dietro a un dito: i limiti sono evidenti, ci si aspettava molto di più. Adesso, però, c’è da raggiungere l’unico obiettivo raggiungibile e dovremo farlo tutti insieme, remando tutti dalla stessa parte. Non ci sono più calcoli da fare, ogni partita è, di fatto, l’ultima, perché non concede prove d’appello. Inutile sottolineare che Sangiustese e Jesina, i nostri prossimi avversari, sono in condizioni migliori delle nostre. Lo sappiamo. Non ci resta, per l’ennesima volta, che fare appello all’orgoglio per uscire a testa alta. La rosa è al completo, a parte il portiere Tomba, alle prese con il consueto problema muscolare, sul cui utilizzo si deciderà solamente nel prepartita. Per il resto, mister Omiccioli può solo scegliere. Si prevedono nuove variazioni nell’undici titolare, essendo stato quello precedente (confermato in blocco dopo il pari contro il Gallo) tutt’altro che convincente nella rovinosa caduta della settimana scorsa.

Fischio d’inizio domenica​ alle ore 16: con la primavera torna l’ora legale, che porta in dote maggiore luminosità. Arbitrerà l’incontro Kristian Ubaldi della sezione di Fermo, assistito da Laura Gasparini della sezione di Macerata e Marco Giannelli della sezione di Pesaro.

Forza ragazzi!

L’esultanza della Sangiustese dopo la vittoria nel match d’andata

Biagio-Sangiustese amarcord

Nei sette incontri precedenti giocati a Chiaravalle, la Biagio non è mai riuscita ad avere la meglio sulla Sangiustese. C’è dunque anche questo tabù da sfatare per ritrovare fiducia. L’unico sorriso lo si ebbe nell’edizione della Coppa Italia 1992-93, la prima vinta dalla Biagio, all’epoca allenata da Sauro Trillini. Nel triangolare del secondo turno i rossoblù, dopo essere usciti sconfitti per 3-1 a Tolentino, superarono per 4-1 la Sangiustese nel secondo confronto, in un freddo mercoledì di dicembre e in presenza di pochi intimi sui gradini del Comunale. La stessa Sangiustese, nell’ultima partita del gironcino, batté a sorpresa il Tolentino per 1-0. Con le tre squadre appaiate a quota 2 (tanto valeva allora la vittoria) la Biagio si qualificò per la semifinale in virtù della migliore differenza reti. L’avventura in Coppa proseguì poi in maniera esaltante: la Biagio superò in semifinale la Jesina e in finale il Lucrezia, approdando alla fase nazionale, dove vinse il primo triangolare, facendo fuori Vjs Velletri e Tiberis Umbertide. Nel secondo triangolare, che metteva in palio la finale, la corsa si fermò il 5 maggio nella leggendaria trasferta di Gela, dopo la prima vittoria sul Campi Salentina.

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