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DOMENICHETTI: “FIERO DI ESSERE ANCORA QUI”

di ANDREA ROSSI

CHIARAVALLE Non era stato confermato dopo la retrocessione dall’Eccellenza del 2019 e dopo aver militato nella Biagio per undici stagioni consecutive ma, di fatto, nonostante una stagione a Fabriano e due a Jesi, non aveva mai lasciato Chiaravalle. Troppo forte il legame maturato con i colori rossoblù, che lo ha reso il secondo giocatore con più presenze nella centenaria storia della società, dietro la “bandiera” per eccellenza Giuliano Santinelli. Un po’ per boutade, ma soprattutto per affetto, il suo nome era circolato come possibile nuovo allenatore, notizia poi smentita. Quando è arrivata la chiamata di Leonardo Rossini, interessato a plasmare un gruppo che avvertisse già in alcuni componenti il valore della maglia, non ci ha pensato due volte ed è subito tornato a casa. A 38 anni, Michele Domenichetti (nella foto) è pronto a ributtarsi nella mischia e a fornire il suo contributo.

“Proprio così” – ci dice con il suo consueto tono umile – gli stimoli sono importanti. La Biagio rappresenta tutto per la mia carriera di calciatore, ci tenevo a tornare, per me è una bella sfida. Allo scatto, che non può essere più quello di un tempo, sopperiscono le motivazioni. Mi metto a disposizione per rendermi utile e per  cercare di riportare questa società dove merita”.

“Cosa risponderesti a chi dice che la Biagio è una squadra piena di <vecchietti>?”

“Che è vero! (sorride). L’età anagrafica di alcuni componenti, compreso il sottoscritto, giustifica questa considerazione, ma in un gruppo c’è bisogno del giusto mix. I “grandi” servono per dare l’esempio ai più giovani, affiancarli e accompagnarli alla crescita. La preparazione servirà proprio per gettare le basi in vista dell’integrazione tra gli “esperti” e i “ragazzini”. Per quello che mi riguarda, non vedo l’ora di iniziare. Mi metto a disposizione per cercare di riportare questa squadra dove merita”.

“Non giochi più in Promozione da quattordici anni. Per te può essere definito un campionato nuovo…”

“In effetti è così. Dal mio arrivo alla Biagio, nel 2008, ho sempre disputato l’Eccellenza. Anche questo è uno stimolo: prendere confidenza con un campionato che non conosco a pieno e che si presenta già pieno di insidie. Sarà un torneo molto equilibrato: ci sono squadre ben attrezzate, ma non vedo una mattatrice assoluta come l’Osimana dell’ultima stagione”.

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